Laboratorio espressivo artistico

Cos'è?

 Il laboratorio espressivo artistico nasce dal desiderio di conciliare ed integrare due approcci diversi al mondo delle emozioni, quello psicologico/grafologico e quello artistico/espressivo. Il disegno è un modo spontaneo e libero di esprimersi. Questo laboratorio offre la possibilità di comprendere quei problemi e bisogni nascosti che il bambino/adolescente non esprime a parole, ma che lasciano una traccia chiara sulla carta: nei disegni, nei colori, negli scarabocchi. Il disegno, una tecnica artistica, risveglia le emozioni sia in chi la produce sia in chi la osserva da spettatore esterno, ed aiuta ad entrare in contatto con le proprie emozioni, riconoscerle e accettarle. Il ruolo di psicologa-grafologa è quello di osservare e guidare l’altro nel prendere consapevolezza delle motivazioni inconsce che guidano il comportamento. Il canale della produzione artistica è un canale espressivo che può facilitare il lavoro psicologico/grafologico su un piano, che non è quello razionale e verbale ma analogico e metaforico. Quando cerchiamo di esprimere verbalmente le nostre emozioni, talvolta, mettiamo in gioco dei meccanismi di difesa; con la razionalità tentiamo di spiegarci delle cose aggiustandole a proprio piacere. Il segno grafologico e l’espressione artistica hanno un contatto più diretto con il significato, e rappresentano senza interferenze e in modo più diretto, il nostro mondo emotivo. L’obiettivo è quello di far emergere le emozioni e dargli forma attraverso l’esperienza artistica ed espressiva, per raggiungere nuove consapevolezze su cosa anima la nostra interiorità e il nostro comportamento. Il laboratorio necessita di due condizioni fondamentali: un percorso nel tempo ed una relazione con la psicologa/grafologa che possa guidare e dare un senso a questo percorso. I disegni fanno sì che ad esempio si possano esprimere in semplici tracciati o in un certo uso di colori, i sentimenti più difficilmente esprimibili (rabbia, paura, disperazione, cupezza, tensione, desideri, traumi, aspirazioni, inquietudini ecc) facendone una “narrazione” ad altri, il che non significa necessariamente raccontare la propria storia, ma mostrare qualcosa di sé e della propria visione del mondo in modo da ritrovar un canale di comunicazione effettiva, ed affettiva, con gli altri. Curare con l’arte o con il disegno può diventare una rieducazione grafo-motoria più profonda legata al piacere costruttivo e al rapporto con gli altri attraverso ciò che si fa.

 

A cosa serve?

  • L’esperienza creativa è un percorso-avventura di conoscenza di sé, che permette di favorire lo sviluppo delle risorse personali, la conoscenza e l’accettazione di sé per un miglior rapporto con coetanei, genitori e adulti.
  • Dà la possibilità alla persona di trasformare ciò che in parole non può o non riesce a dire.
  • Attraverso un disegno, un gesto, un colore, si può scoprire, evidenziare e raccontare le emozioni, le ansie, l’aggressività e molte di quelle immagini e pensieri interiori che altrimenti rimarrebbero sopiti.
  • E’ un ‘luogo protetto’ dove è possibile esprimersi liberamente senza la paura di giudizi o valutazioni.
  • Ha una funzione: catartica (liberatoria) - di condivisione - di sviluppo dell’energia creativa - di comunicazione - di cambiamento.
  • Favorisce il benessere psichico, fisico e sociale attraverso un percorso terapeutico basato sulla creatività e sulla capacità di comunicazione.
  • Conduce alla riscoperta del piacere del gioco.
  • E’ un’esperienza che coinvolge la totalità della persona in quanto favorisce la consapevolezza delle emozioni, del proprio sé corporeo/cognitivo/emotivo.
  • Permette di accogliere, ascoltare e condividere il mondo interiore dell’altro attraverso gesti, segni, voce, colori, fiabe, gioco.
  • L’espressione creativa permette di dare forma e veicolare il pensiero, le emozioni, il modo di guardare il mondo interiore e comunicare all’altro.
  • Trasformare le sensazioni in emozioni e le emozioni in immagini per una maggiore consapevolezza di sé.
  • Valorizzare l’esperienza e la comunicazione non verbale (corpo, segno, colore, immagini);
  • E’ una pausa ludica per se e di riflessione per elaborare l’immagine di sé e ritrovare armonia e benessere con sè stessi e con gli altri.
  • Produrre le tracce espressive e saper leggerle può essere un valido aiuto per l'elaborazione di disagi emozionali e conflitti non risolti.
  • Attivare il processo creativo, offrendo all’individuo strumenti di espressione e di realizzazione plastica, significa incrementare le possibilità dell’individuo di accedere ai contenuti inconsci, alle modalità del pensiero di natura primaria.
  • Si offre l’opportunità di sperimentare il piacere manuale che il materiale artistico produce.
  • Stimola l’autostima, l’autogratificazione e l’autoefficacia per i lavori artistici creati.

Cosa si fa in laboratorio?

  • Si fa il disegno libero.
  • Si sperimenta il colore (polveri, collage, ritaglio o incisione, acqua, colla, tempera acrilica, ecoline, acquarelli, ecc.) e diversi materiali (pastelli a cera, ad olio, pennarelli, matite colorate, tempere, colori a dita, fogli per collage, carta crespa)
  • Si stende il colore, e qui all’inizio è il piacere in senso motorio che prevale, seguito poi dall’emozione di vedere le tracce, i segni unici e irripetibili.
  • Si leggono, si guardano libri, foto e immagini d’arte.
  • Si riordina l’atelier (si puliscono pennelli, contenitori, tavoli).
  • Si può lavorare da soli o col gruppo in un'attività comune.

 

A chi si rivolge?

  • E’ consigliato soprattutto a chi ha difficoltà nell'espressione e nella comunicazione ma anche a chi ha voglia di ritrovare una dimensione creativa dove la calma e la lentezza lo accompagnino dal mondo esteriore al proprio ritmo interiore.
  • L'attività creativa, infatti, è un progetto educativo, preventivo, riabilitativo, terapeutico consigliabile alle diverse persone (bambini, adolescenti, adulti) che presentano disabilità fisiche, ritardo mentale o difficoltà emotive, comportamentali e relazionali.
  • Grazie alla partecipazione a un'attività creativa, infatti, molte persone con disturbi mentali o fisici hanno iniziato a parlare, a muoversi più liberamente e ad acquisire maggiore fiducia in se stesse e nei rapporti con gli altri.
Disegno di Sara Santini
Disegno di Sara Santini